Mostra fotografica “Ritratti fauves” – Roberto Zuccalà

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Roberto Zuccalà BFI – AFI – EFIAP con la titolazione “Ritratti Fauves” fa riferimento al movimento artistico, denominato appunto “Fauves” (le belve), che ebbe breve vita all’ inizio del secolo scorso (1905—1908).

Un’impetuosa aspirazione alla libertà e all’autonomia del fatto artistico nei riguardi della convenzione visiva, l’uso abbondante e spregiudicato di colori puri e l’abbandono dei requisiti usuali della figurazione, accomunarono quegli artisti i cui risultati, certo affini, non sempre provenivano da un’unica ricerca solidale. Facciamo riferimento ai Fauves, movimento artistico che ebbe breve vita all’inizio del secolo scorso (1905 -1908). E’ notorio ormai che io, come fotografo, amo spesso calarmi nel pensiero di questa o quell’avanguardia, questa o quella corrente artistica e, per mezzo della fotografia, amo tentare di fare immagini che siano poi l’essenza di quel pensiero, di quella intuizione. Vivo così, sulla mia pelle, le sperimentazioni che già furono di altri, ma le rivivo con uguale entusiasmo e curiosità. Questa mia raccolta è, appunto, il desiderio di avvicinarmi agli artisti Fauves ( le belve) e come i “Fauves” ribelli e contestatori chiedono libertà nel dipingere ciò che vogliono e con i colori che desiderano, anche le mie figure, i miei ritratti, allora risultano contorti ed esasperati, di colore violento, acceso, spesso fastidioso a chi osserva. Ogni volta che mi cimento in qualsiasi via del “ripercorrere”, l’operazione che ne scaturisce, comunque, mi arricchisce fortemente.

Fauves e Fauvismo.

Movimento artistico francese del primo decennio del ventesimo secolo. A Parigi, al Salone d’Autunno nel 1905, un gruppo di artisti tra cui H: Matisse, A. Derain, M. Vlaminck, A.MArquet, G. Braque, espose quadri di un colorismo tanto scatenato e selvaggio che un giornalista li battezzò scherzosamente : fauves (belve); e il nome rimase. Questi pittori aveva proseguito la via indicata da Van Gogh e Gauguin di una totale liberazione del colore, che doveva brillare puro da ogni costrizione, libero da ogni preoccupazione imitativa. I fauves, caricando ogni tinta al massimo ed esaltandola con accostamenti e contrasti audaci, fecero del colore l’unico materiale costruttivo del quadro.

mostra CIRMOF – FIAFlogo-fiaf

Curatore della mostra: Bruno Colalongo EFI – BFI – SemFIAF – ESFIAP